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Stadio e parcheggi, il caso Baldenich: “Numeri distorti e standard ignorati”

Non si placa la critica attorno al progetto di riqualificazione dello Stadio Polisportivo di Belluno e alla riorganizzazione della sosta nell’area del piazzale . Dopo l’assemblea frazionale di venerdì scorso, che aveva lasciato nei residenti la sensazione di un quadro tutto sommato chiaro, la lettura dell’articolo apparso nei giorni successivi sul Gazzettino ha riacceso il confronto, soprattutto sul tema dei parcheggi e sul rispetto degli standard urbanistici.

Il nodo centrale riguarda i posti auto nel piazzale dello stadio. Durante l’incontro pubblico l’assessore Gamba, sindaco facente funzioni, aveva parlato di una riduzione di 45 stalli. Ma i documenti progettuali raccontano altro: i parcheggi passano da 197 a 124, con una perdita netta di 73 posti.

«I numeri sono negli atti, non nelle dichiarazioni – afferma Luigi Filippo Daniele, capofrazione di Baldenich –. Si può discutere sulle scelte, ma non si possono cambiare i dati. Qui non parliamo di 45 stalli, bensì di 73».

Secondo Daniele, il problema si aggrava quando la perdita viene considerata “compensata” dai parcheggi previsti nell’area dell’ex AGIP, legati alla realizzazione del nuovo supermercato.

«Questa è una forzatura evidente – spiega –. Quei parcheggi non possono essere considerati compensativi, nemmeno se classificati come ad uso pubblico».

Il motivo è tecnico ma fondamentale: i parcheggi previsti per un’attività commerciale rispondono a standard urbanistici obbligatori, stabiliti dal Decreto Ministeriale n. 1444 del 1968.

«Se si usano quei posti per compensare i parcheggi eliminati altrove – sottolinea Daniele – si vanno a sottrarre gli standard che la legge impone per il supermercato stesso. Questo a prescindere da qualsiasi Convenzione Pubblico Privato. L’assessore all’urbanistica ha commesso un doppio errore : urbanistico e giuridico».

In altre parole, per compensare realmente i 73 posti eliminati dal piazzale dello stadio, ne andrebbero realizzati altri 73 aggiuntivi, oltre a quelli già previsti per l’attività commerciale.

«Diversamente – conclude il capofrazione – la compensazione semplicemente non esiste».

A rendere la situazione ancora più incerta è lo stato dell’area ex AGIP. La variante urbanistica risulta infatti solo adottata e non approvata; sono pendenti almeno cinque osservazioni del Comitato : quattro sulla delibera urbanistica e una sulla VAS, su cui i cittadini hanno raccolto oltre 1.400 firme .

«Parlare oggi di parcheggi certi – osserva Daniele – significa raccontare una promessa condizionata, non una realtà».

Durante l’assemblea era stato affrontato anche il tema della viabilità e della coerenza del progetto con il PGTU e il PUMS, che indicano come non siano previste modifiche alla viabilità dell’area. Su questo punto, però, le risposte erano rimaste generiche.

«Alla domanda diretta su come il progetto si inserisse nel PUMS – ricorda il capofrazione – non è arrivata una spiegazione chiara».

A distanza di pochi giorni, però, la stampa ha delineato uno scenario ben più definito: modifiche alla viabilità di via Vittorio Veneto, introduzione di sensi unici e divieti di svolta, sosta limitata a 90 minuti nel piazzale dello stadio fino alle 19 , riorganizzazione dei parcheggi di Piazzale della Resistenza. Il tutto presentato come coerente con PUMS e PGTU già approvati. Da qui la domanda: se tutto questo era già definito, perché non dirlo chiaramente in assemblea?

A pesare è anche la contraddizione sulla sosta a tempo.

Durante l’incontro pubblico era stato detto che il limite dei 90 minuti non avrebbe riguardato l’intero piazzale ma una parte ; oggi emerge invece come uno degli elementi centrali della nuova gestione della sosta, pensata per favorire il ricambio e gli eventi sportivi dove arriveranno circa 2100 persone nelle manifestazioni Calcistiche e 1800 per le manifestazioni di atletica leggera, contando almeno 300 automobili ad evento.

«Con buona pace dei residenti, che – salvo eccezioni non ancora spiegate – sembrano essere gli ultimi ad essere considerati. I residenti così – osserva Daniele – rischiano di essere quelli che pagano il prezzo più alto. E questo è un problema che sarebbe dovuto essere già risolto».

«Il problema – conclude il capofrazione – non è solo nel merito delle scelte, ma nel metodo. Le assemblee frazionali dovrebbero essere luoghi di confronto reale, non momenti in cui si scoprono solo dopo, sui giornali, decisioni che sembrano già prese. Prima si spiegano le scelte ai cittadini, poi eventualmente le si difende. Non il contrario».

Un confronto che non è animato da spirito polemico ma dalla richiesta di chiarezza e rispetto delle regole. Perché, come ricordano gli atti, verba volant, ma scripta manent.

Luigi Filippo Daniele Capofrazione di Baldenich

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Sono Luigi Filippo Daniele.

Benvenuto nel sito del primo comitato di quartiere di Baldenich a Belluno denominato BALDENICH 2024.

Sono il Rappresentante del Quartiere, eletto seguito delle elezioni del Capofrazione di Baldenich svoltesi il giorno 19 novembre 2024.

Abbiamo creato il comitato per ascoltare, rappresentare ed agire nel bene del nostro quartiere e della nostra zona.

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