BELLUNO – Cinquantamila euro per attrezzature 50 mila € destinate ai volontari delle Frazioni e non per gli interventi strutturali nelle frazioni. È questa la decisione dell’amministrazione comunale che sta facendo discutere. A sollevare le critiche è Luigi Filippo Daniele, del Comitato Civico di quartiere Baldenich24 e Capofrazione dello stesso quartiere, che definisce la scelta «un segnale sbagliato sul ruolo dei capifrazione».

«Alla prima assemblea frazionale, ma anche in seguito – racconta Daniele – ho chiesto se qualcuno fosse disposto a iscriversi all’albo dei volontari e utilizzare strumenti come decespugliatori o altri mezzi per la manutenzione del territorio. Nessuno ha accettato. È una reazione naturale: i cittadini pagano le tasse proprio per questi servizi, che spettano al Comune».

Per il Comitato, la giunta sta confondendo la figura del capofrazione con quella di un dipendente comunale operativo.

«Il regolamento comunale all’articolo 8 – precisa Daniele – prevede che il capofrazione sia un cittadino sì volontario ma rappresentante dei cittadini: una figura di raccordo, una cerniera tra comunità e amministrazione, non di sicuro un operaio comunale. Da un anno a questa parte ho segnalato le criticità del nostro quartiere, ho incontrato assessori e proposto interventi infrastrutturali urgenti e meno urgenti; ho proposto iniziative sociali, manutenzioni da effettuare e i servizi alla persona da migliorare come il trasporto pubblico locale o un Laboratorio di Quartiere quale spazio di ritrovo. Le criticità della viabilità da ultima la questione sullo Stadio e l’assemblea pubblica riguardante tale tematica a cui ad oggi dopo 2 settimane non ho ancora avuto risposta. Con il Comitato abbiamo coinvolto attivamente i residenti, costituendo un bel gruppo di lavoro di cittadini attivi che si interessano e si attivano per il benessere del territorio locale».

Il gruppo Baldenich24 negli ultimi mesi ha organizzato tre giornate ecologiche, raccogliendo rifiuti e mozziconi nel quartiere «per puro senso civico». Tuttavia, sottolinea Daniele, «né l’assessore Marco Dal Pont né il Sindaco hanno mai ringraziato pubblicamente le decine di volontari che si sono impegnati per queste iniziative».

«Io stesso – conclude – non intendo sostituirmi ai dipendenti comunali. Posso dare una mano per spirito di comunità e per amore del territorio che voglio rappresentare con tutte le mie energie, ma il fatto di utilizzare decespugliatori e cazzuole per bitumare strade e marciapiedi, sostituendosi così ai dipendenti non può diventare un’abitudine. Quando il volontariato supplisce all’azione pubblica, si oltrepassa una linea pericolosa. Non è questo il concetto di sussidiarietà che viene applicato nei sistemi giuridici e nelle amministrazioni europee. Il capofrazione non è un manutentore, ma un rappresentante dei cittadini. È tempo che il Comune riconosca questo ruolo che essa stesso ha creato e lo rispetti per quello che è».