dall’idea di Giuseppe Cancemi

STRISCE PEDONALI 3D: COME FUNZIONANO E PERCHÉ AUMENTANO LA SICUREZZA
Il 1 gennaio 2022 sono entrate in vigore diverse novità al Codice della Strada: una nutrita serie di modifiche in applicazione di norme precedenti. Il D.L. 121 del 10 settembre 2021, poi convertito nella legge n. 156 del 9 novembre 2021 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha introdotto diverse novità, che hanno comportato anche il comportamento sobrio alla guida di un veicolo, e le sanzioni relative alla salvaguardia dell’ambiente e della collettività. Sicurezza, dunque, ed ancora più tutela delle persone.
Codice della Strada: novità e nuove norme in vigore dal 1 gennaio 2022
Per i pedoni, in effetti, la nuova norma adottata dal Codice della Strada prescrive che chi è alla guida di veicoli è obbligato a dare la precedenza, rallentando o fermandosi, non solamente a quelli che hanno iniziato l’attraversamento (e ci mancherebbe!), ma anche a chi si accinge a farlo.
Detta in soldoni: è sempre bene moderare la marcia del veicolo che si sta conducendo, in quanto si deve essere pronti a fermarsi. Si ritiene di consigliare, ai pedoni, di avvisare per tempo di consultarsi sulla propria intenzione, magari alzando solo leggermente la mano, allo scopo di evitare fraintendimenti per chi si sta preparando ad attraversare la strada.
ATTRAVERSAMENTI 3D: COME FUNZIONANO
Più realizzabile almeno in teoria (Codice della Strada permettendo, come vedremo), ed in qualche limite estremo si è stato studiato ed approvato un diverso tipo di attraversamento pedonale: le strisce 3D. Ciò che avviene è che le “zebre” disegnate in asfalto si vedono sollevate da linee oblique che indicano un inganno ottico. Si sta adunque in procinto di impattare verso un ostacolo sospeso al terreno.
Nel caso dei veicoli che vanno in direzione delle linee bianche, rallentando, alla visione si avrà l’effetto di vedere tali strisce sovrapposte come se si elevassero da terra per l’illusione ottica… ma non è così. Difatti l’illusione ottica è dovuta alle dimensioni, che danno un effetto più appariscente per via delle tinte e dei colori.
L’effetto è sorprendente: per l’illusione ottica creata da linee oblique e colori differenti che creano un gioco di ombre e di spessori, si ha l’impressione di stare per “impattare” contro un ostacolo sospeso sul terreno. E i pedoni sembra che attraversino la strada… a diverse decine di centimetri dall’asfalto. Invece no: è, appunto, un’illusione ottica.
Da più parti nel mondo la tecnologia che per effetto ottico fa risaltare gli attraversamenti pedonali e di fatto dà l’impressione di “impattare” contro un ostacolo sospeso è già utilizzata e sperimentata: vediamo per cosa dice il Codice della Strada.

ITALIA: A CHE PUNTO SIAMO
Da noi, le strisce pedonali 3D hanno già fatto la loro comparsa, per la prima volta sembra a Molinella (Bologna) nel settembre del 2018 oppure in un’occasione per un evento di Street Art. O, ancora: a Trieste, dove all’inizio dell’autunno 2018 sono state dipinte in zona di passaggio per decisione dell’assessorato alla Viabilità e dei Lavori Pubblici. In via Marchetti (stessa data), dove, nel 2016, una ragazza di undici anni venne investita e perse la vita attraversando.
E ancora: se ne discute ancora vivamente in diverse località d’Italia.
IL CODICE DELLA STRADA DICE “NO”
L’utilità delle strisce pedonali 3D non è passata inosservata ad altre sperimentazioni e proposte… non sono mancate; c’è tuttavia da considerare il nostro Codice della Strada, che prescrive norme precise sulla segnaletica orizzontale. Per farla breve, il CdS ci dice che la tracciatura dei segnali sull’asfalto, come l’attraversamento pedonale, deve seguire precise norme fissate di indicazioni per particolari comportamenti da seguire. Ovviamente non si parla di illusioni ottiche.
NUMEROSI ESEMPI NEL MONDO
Gli esempi non mancano: si è visto che ad Aarhus, seconda più grande città della Danimarca e fra le prime ad aver utilizzato il sistema delle strisce pedonali 3D, al Regno Unito ed all’Irlanda, all’Islanda (Isafjordur), alla Romania e alla Croazia (Grabirik, a ottobre 2021) e, ampliando l’obiettivo nel mondo, anche in Thailandia ed in Australia.
L’ESPERIMENTO CANADESE
Gli strumenti ci sono, e sono già stati messi in pratica con il progressivo sviluppo tecnologico. Le prime misure sono infatti arrivate nel mondo dell’illuminazione rispondente agli effetti attraversamenti stradali. Ultime in ordine di tempo, le strisce pedonali che si sollevano dal manto stradale. Sperimentazione effettuata a Montreal (Quebec) da SAAC-Société de l’Assurance Automobile du Québec (società territoriale per la sicurezza stradale). Tecnicamente, si tratta di una vera barriera che va ad erigersi man mano che gli autoveicoli si avvicinano, al fine di prevenire il rischio di impatti con pedoni.
NEL 2020, 240 VITTIME FRA I PEDONI
STRUMENTI HI-TECH PER LA SICUREZZA
Questa premessa serve a meglio illustrare come sia necessario mantenere alta la guardia sempre per la salvaguardia degli “utenti vulnerabili”: i pedoni.
E A BELLUNO?
A Belluno questa idea non è ancora realtà, però ci sarebbero dei luoghi e delle zone in cui applicare questo progetto: particolarmente nella zona di Nogarè e Baldenich. Mi riferisco soprattutto alla strisce pedonali che si trovano di fronte all’oratorio Don Bosco ed alle strisce pedonali antecedenti al semaforo che c’è all’incrocio di Baldenich, dove la vernice delle strisce è andata via via svanendo, e senza alcuna manutenzione hanno quindi perso anche il loro carattere identificatorio di passaggio pedonale.












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